L’insalata e la frutta fresca hanno sostituito la frutta cotta.
Quasi ad ogni pasto, una volta, era abitudine mangiare frutta cotta. Era molto più difficile conservare la frutta fresca e per tutti i tipi di frutta: ciliegie, prugne, mele e pere, esistevano un’infinità di modi per conservarle e consumarle in un secondo momento. Le indicazioni più recenti dei nutrizionisti hanno però portato a un vero e proprio trionfo delle insalate e della frutta fresca. Le mele secche, i purè di frutta e altri piatti a base di frutta cotta, col passare degli anni, sono quasi scomparsi dalle nostre tavole. Il cambiamento delle abitudini alimentari ha portato anche a una selezione delle piante da frutto all’interno dei frutteti. Una volta si trovavano, anche se con differenze specifiche da regione a regione, molte varietà di frutta destinate ad essere cotte, oltre a quelle da succo o da tavola.
Ora è sempre più difficile trovare nei frutteti varietà di frutta da cuocere. Sono quasi del tutto scomparse le pere zuccherine, alcune varietà di mele o le belle di Einigen (le ciliegie scelte come frutto dell’anno nel 2010). Se la Bratbirne è sopravvissuta a questa vera e propria epurazione si tratta solo di fortuna.
Piccola, modesta, sulla riva destra del lago di Zurigo.
L’antico albero di Bratbirne del frutteto di conservazione di Höri (ZH) è una reliquia di un’epoca remota. A risvegliare l’interesse di FRUCTUS per i piccoli frutti della pianta, che fino a poco tempo fa passavano inosservati, è stata la pratica di alcuni conoscitori che hanno iniziato a raccoglierli da terra sotto la neve e le foglie morte. Una volta caduti i frutti resistono infatti alla neve e al freddo, il colore di fondo vira dal verde al giallo e poco a poco diventano buoni da mangiare.

In base ad alcuni trattati storici, la Bratbirne svizzera sarebbe originaria della sponda destra del lago di Zurigo, la “Goldküste”. Era molto diffusa nella regione e anche altrove nel canton Zurigo a partire dalla prima metà del 19° secolo. Alcuni agricoltori, soprattutto quelli un po’ più in là con gli anni, si ricordano ancora della pera con il nome di Chugelibirne o Klausbirne (pera sferica o pera di Santa Klaus).
In seguito, tra il 2000 e il 2005, la Bratbirne è stata censita nell’inventario della piante da frutto svizzere e, nello stesso periodo, nella Fricktal (AG) è stata inventariata una pera con il nome di Imberwurz.
Entrambe sono state ritenute degne di essere conservate e si trovano oggi in vari frutteti di conservazione. Poco tempo dopo, la genetica molecolare ha chiarito che di fatto si trattava della stessa varietà. Anche se con questo nome, Imberwurz, non c’era quasi nessuna notizia della Bratbirne nella Svizzera nord-occidentale.
Siamo quindi rimasti molto sorpresi quando abbiamo scoperto che la medesima pera era molto apprezzata a Magden, sempre nella Fricktal, ma con il nome di Imbeli. Lì di alberi ce ne sono ancora molti, sia vecchi sia giovani, ma soprattutto c’è ancora una forte richiesta per questi frutti. Una scuola dell’infanzia, le aveva da poco cucinate nel bosco. Altre informazioni provenienti dal nord ovest della Svizzera fanno pensare che anche lì, da qualche parte, si trovino delle piante, mentre la ricerca si è rivelata del tutto vana sulla sponda destra del lago di Zurigo. Un appello pubblicato nella Zürichsee Zeitung e nello Zürcher Oberländer ha permesso a FRUCTUS di trovare, lo scorso autunno, qualche vecchio albero, ma sulla sponda sinistra del lago di Zurigo.
FRUCTUS
Traduzione e adattamento CB