Alla giornata della capra di mercoledì 18 dicembre 2019, hanno partecipato una trentina di allevatrici e allevatori del cantone. Dopo una breve presentazione delle novità legate ai controlli per il 2020, illustrate da Diego Forni, si è passati alle ultime novità in fatto di test del DNA per la sicurezza della genealogia. La presentazione che ha però suscitato il maggior interesse da parte dei presenti è stata quella legata alla registrazione dei capi nella banca dati per ovini e caprini, la BDTA, analoga a quella che già esiste per i bovini. Tutti i dettagli sono già stati spiegati nelle giornate organizzate dalla consulenza agricola e riportate anche sulle pagine del nostro giornale ma, come spesso accade, quando si verificano dei cambiamenti nel sistema, sono preziose le opportunità di confronto tra gli allevatori e le autorità cantonali.
In effetti il confronto alla giornata della capra c’è stato, in particolare con Angela Altieri, che lavora per il servizio assistenza di Identitas, la società che gestisce la Banca dati sul traffico animale (BDTA), a cui i presenti hanno potuto rivolgere alcune domande sui cambiamenti che entreranno in vigore ed esprimere le proprie perplessità.
Una volta date per assodate le esigenze dettate dal nuovo sistema, gli allevatori presenti hanno sottolineato come forse si sarebbe dovuto procedere in altro modo, dato che «le capre si comportano in maniera molto diversa rispetto alle vacche: succede spesso, ad esempio, che perdano le marche o che si rovinino l’orecchio, tagliandoselo e rendendo così impossibile applicarne un’altra. Non è stato possibile trovare sistemi alternativi? Mettendo magari le marche in un collare di cuoio?».
A queste domande però, la dipendente di Identitas non poteva di certo fornire risposte.

Prezzo e smaltimento delle marche auricolari
Dubbi e perplessità sono stati sollevati anche sulla differenza di prezzo tra le marche auricolari sostitutive rispetto a quelle di base. Come si può spiegare il prezzo di 1.80.- per una marca auricolare sostitutiva (senza microchip) a fronte dei 25 centesimi di una marca auricolare di base? La signorina Altieri ha risposto che dipende dal fatto che le marche sostitutive sono prodotte in Svizzera a costi di mercato più alti rispetto a quelle di base. Sul perché invece, anche se per i capretti da macello sia sufficiente solo una marca auricolare, si debba comunque comprarne due, non è stata fornita alcuna risposta. Così come su che fine faranno quelle spaiate, se si getteranno via o meno. Anche sul senso di mettere una marca auricolare a un capretto appena nato, se lo si vende nel giro di 24 ore, non è stata fornita alcuna risposta ma, come detto, non rientrava di certo nei compiti di Angela Altieri.

Un po’ di chiarezza da parte della Federazione svizzera d’allevamento caprino (FSAC)
A fine mattinata, quando ha preso la parola Ursula Herren, direttrice della FSAC, sono stati chiariti alcuni aspetti legati all’introduzione della BDTA anche per ovini e caprini. La possibilità di utilizzare una marca singola per i capretti da macello, ad esempio, è stata un’eccezione, che si è potuta ottenere grazie alle contrattazioni condotte dalla Federazione e dalla confederazione. Tutte le eccezioni alla regola di base, che doveva essere molto più rigida, in realtà sono state il frutto di contrattazioni. Anche il problema relativo alla sensibilità dell’orecchio della capra, era già stato fatto presente dalla Federazione, che aveva anche proposto delle alternative come ad esempio un collare di cuoio, o una fascetta da mettere su una delle zampe dell’animale. La possibilità di impiegare un chip da inserire sottopelle per le capre è impraticabile, perché si sposta troppo.
L’introduzione della banca dati, per gli allevatori ticinesi, è andata anche piuttosto bene «In altri cantoni ci sono stati addirittura casi di razze caprine che non erano nemmeno incluse nel sistema». A conclusione del proprio intervento, Ursula Herren ha espresso il proprio rammarico riguardo al mancato rispetto degli accordi presi, che prevedevano una condivisione dei dati tra il programma Agate, in cui si inseriscono i dati della BDTA, e il libro genealogico della FSAC. L’unico sistema per vedere quali sono i capi iscritti nel libro genealogico registrati anche nella BDTA oggi, è quello di effettuare una ricerca manuale.
CB