Un progetto e un trampolino di lancio per una valle, la Calanca, che sogna in grande.
A pochi giorni dalla votazione che si svolgerà il prossimo 29 gennaio, i promotori del candidato Parco Val Calanca alla conferenza stampa tenutasi ad Arvigo la scorsa settimana si sono mostrati fiduciosi ed entusiasti. Un progetto da 1 milione di franchi che partirà idealmente dal 2024. Rossa, Calanca, Buseno, Santa Maria e una parte di Mesocco sono le regioni interessate dal Parco, per un estensione totale di circa 120 km2. Sarà il primo Parco naturale regionale interamente nella Svizzera italiana.
«Si tratta della volontà di credere nel proprio territorio», ha detto il direttore Henrik Bang. Molti gli interventi che sono già stati portati avanti; come il recupero della Selva castanile di Buseno, la valorizzazione della torbiera bassa di Giova, il risanamento di oltre 1’700 metri di muri a secco e le numerose iniziative a favore dei contadini; dallo smercio di prodotti nostrani al supporto nella posa delle reti anti grandi predatori.
«È una valle attiva, propositiva, siamo entusiasti di arrivare al voto e di proporre un progetto di tale portata», ha detto sempre il direttore Bang.
Anche Graziano Zanardi, Sindaco di Rossa e Presidente dell’associazione, nonché primo promotore del progetto, si dice positivo e speranzoso sull’esito della votazione. «È un progetto che stimola la cooperazione tra i comuni e quindi favorisce lo sviluppo. Le conseguenze saranno poi un rafforzamento dell’identità regionale che favorirà l’insediamento sia di nuove attività economiche sia di posti di lavoro e quindi di famiglie residenti. L’energia positiva e lo spirito d’innovazione sono diffusi nella valle, vogliamo promuovere un turismo in sintonia sia con la natura sia con la cultura, evitando le masse troppo invadenti».
Diversi i “testimonial” che hanno preso la parola in occasione della conferenza stampa. Tra questi anche Angela Pollicelli, agricoltrice di Santa Maria che ha sottolineato come «la realtà della valle è piccola ma di enorme bellezza. La nostra passione, con i sacrifici che essa comporta, è la base della vita in valle. Diverse famiglie vivono di agricoltura ma di sicuro non tutti riusciremo a cavarcela da soli. Il Parco val Calanca rappresenta un’opportunità unica e significativa per lo sviluppo del nostro settore. Bisogna avere il coraggio di tirar fuori i sogni dal cassetto e crederci fino in fondo senza mollare alle prime difficoltà».
Anche dal settore turistico, rappresentato dal direttore dell’Ente Turistico Regionale del Moesano, Christian Vigne, è arrivato un chiaro sostegno al progetto: «La formula di parco regionale è quella adatta alla realtà nella quale è stato inserito dove fa anche da promotore economico. Per la nostra organizzazione turistica regionale il parco è un partner, un prodotto e un punto di riferimento».
Tutti concordi insomma, l’Associazione Moesana Arti e Mestieri, le aziende forestali e gli istituti culturali. Il progetto attende ora solo il via libera da parte della popolazione per poter proseguire nelle prossime fasi della sua realizzazione.
Prisca Bognuda