Una piccola ma scoppiettante realtà quella del Negozietto a Sala Capriasca, gestito in buona parte da un paio di utenti della Fondazione La Fonte.

Una realtà nata otto anni fa che oggi è un punto di riferimento per l’intero nucleo di Sala. Incontro Elia Quadri, educatore e gerente del negozietto, e Matteo Innocenti, direttore della Fondazione, proprio all’entrata della bottega situata a lato della strada. Entro per dare un’occhiata e subito noto che i ripiani pullulano di prodotti nostrani. Dietro il bancone ci sono Marco e Denis, due utenti che mi accolgono con il sorriso. Sono abituati a chiacchierare con le persone «perché ogni giorno gli abitanti del nucleo passano per una chiacchierata, per fare un po’ di spesa, ma soprattutto per passare un momento in compagnia. È proprio questa la nostra caratteristica. Noi dedichiamo tanto tempo e tanta attenzione alle persone che visitano il nostro negozietto», mi dice Marco. «È anche un po’ un’azione sociale; oltre a far lavorare noi utenti, facciamo del bene anche alle persone che cercano un po’ di compagnia».

«Sull’uscio della bottega», mi spiega Elia Quadri, «ogni giorno si radunano alcune persone, soprattutto gli anziani del paese. È diventato un po’ un punto di incontro sul territorio».

Ed è proprio lì che mi sistemo anch’io, sotto i piacevoli raggi del sole novembrino, per chiacchierare con Elia, Matteo, Denis e Marco.

La Fondazione gestisce diverse iniziative. «Abbiamo otto strutture, di cui quattro nel settore abitativo e quattro nel settore lavorativo, distribuite da Neggio a Sala passando per Agno, Lugano, fino alla caffetteria della Supsi», mi dice il direttore Matteo Innocenti. «Abbiamo il Fornaio a Lugano, nato originalmente all’interno di un locale in Piazza Molino Nuovo, dove vendiamo alimenti di panetteria e pasticceria prodotti nel nostro forno ad Agno. Abbiamo la fattoria a Vaglio, dove produciamo frutta, verdura, e trasformiamo i prodotti come confetture, verdure sott’olio, passata di pomodoro, ecc. Alcuni prodotti sono anche certificati con il marchio Ticino». Quindi il Negozietto per una buona percentuale è fornito proprio dai vostri prodotti? «Esatto e in più abbiamo delle belle collaborazioni con i contadini e i piccoli produttori, sia della zona, sia della regione», mi spiega Elia Quadri elencandomi alcuni dei prodotti disposti sui ripiani della bottega: «formaggi, formaggini, yogurt, carni, salumeria, uova, farine. Abbiamo diversi prodotti anche dell’alpe di Condra, di quella di Rompiago, o del Caseifico del Gottardo. Sono gli utenti che tengono i contatti con i produttori. Il mio ruolo di educatore consiste nell’accompagnarli e spiegare loro quando qualcosa non è chiaro». Un lavoro che presuppone molta sensibilità e attenzione, mi spiega, soprattutto nel capire fino a dove ci si può spingere. «Alcune cose che possono sembrare banali, come fare una chiamata per un’ordinazione, per alcuni utenti può presupporre uno sforzo psicofisico non da poco».

«Ogni tanto, poi, capita che alcuni produttori si fermino qui per caso», mi racconta l’educatore. «Transitando da queste parti si fermano e ci propongono i loro prodotti. È nata così ad esempio una bella collaborazione con i prodotti dell’Alpe Quarnei in Valle di Blenio.

Noi di regola riceviamo i prodotti e li assaggiamo, prima di proporli al cliente. Così, quando parliamo di un prodotto, sappiamo che cosa stiamo offrendo. Siamo anche molto vicini alle richieste dei nostri clienti. Una nostra caratteristica è che spesso e volentieri i prodotti che offriamo sono diversi. La gente si stufa facilmente, quindi cerchiamo di proporre sempre qualcosa di nuovo. Ascoltiamo le necessità della clientela che arriva al Negozietto e cerchiamo di soddisfarle il più possibile. Essere molto flessibili sull’assortimento è un po’ una nostra caratteristica».

Da qualche tempo è anche nato un gruppo di sostegno per il Negozietto di Sala. Un gruppo di persone residenti, che con abnegazione si adoperano nella promozione del Negozietto e dei suoi prodotti. «Il supporto della clientela locale risulta un elemento importante per l’attività del Negozietto», mi dice il direttore, «una delle problematica, che si conoscono spesso nelle piccole botteghe di paese, è che purtroppo ci sono crescenti difficoltà a mantenersi in equilibrio finanziariamente».

Una testimonianza di grande attaccamento dunque a un’attività che, seppur incastonata nella sua piccola dimensione paesana, è riuscita grazie alla semplicità e alla genuinità dei suoi utenti, ad entrare nel cuore di molte persone.

Prisca Bognuda