Stando ai dati raccolti e pubblicati dalla fiduciaria TSM su incarico dell’Ufficio federale dell’agricoltura e del settore lattiero, nel 2019 la produzione svizzera di latte ha raggiunto un totale di 3’399’000 tonnellate di latte prodotto e immesso nel mercato, raggiungendo la produzione minore degli ultimi 12 anni. Una cifra più bassa era stata raggiunta appunto nel 2007, quando ancora vigeva il contingentamento lattiero che rendeva il mercato più protetto e meno liberalizzato.
Rispetto al 2018, la produzione è diminuita di 55’000 tonnellate (-1,6%) e il numero di produttori è sceso di 520 unità, attestandosi a 19’048. La tendenza è la stessa da qualche anno, fra le fattorie che chiudono, la maggior parte sono aziende che producono meno di 300’000 kg di latte all’anno. Al contrario, sono cresciute quelle con produzioni superiori.

Per Nello Croce, presidente della Fede­razione Ticinese Produttori di Latte (FTPL), la causa della diminuzione della produzione è da ricondurre a due fattori fondamentali: da una parte un mercato condizionato dalle importazioni che rende il prezzo del latte sempre meno remunerativo; dall’altra una politica che da qualche anno spinge verso un’agricoltura di tipo estensivo, che sovvenziona i prati secchi a scapito di quelli concimati, necessari per fare tanto fieno per la produzione di latte. «Mungere» è diventato poco redditizio e molte aziende optano così per l’allevamento di vacche nutrici. «Che però spesso non basta», dice Nello Croce, aggiungendo che il reddito agricolo così basso obbliga molti contadini a dover ripiegare su attività accessorie.
Per concludere, anche la siccità in Svizzera degli ultimi anni ha inciso sulla produzione di latte: una minore quantità di foraggio ha costretto le aziende a diminuire i quantitativi di bestiame. Nel 2018, infatti, il numero di vacche da latte aveva raggiunto un livello minimo.

Produzione di latte annuale

Record di 195’000 tonnellate di formaggio prodotto
Nel 2019 è comunque continuata ad aumentare la produzione di formaggio. Con una produzione di 195’114 tonnellate è stato raggiunto un nuovo livello record. Nello Croce ci spiega che per trovare un piccolo margine era necessario fare delle scorte: di burro, di latte in polvere o di formaggio da esportare. Croce fa però notare che, se si osservano i prezzi di vendita dei formaggi esportati, risulta che il prezzo pagato al produttore per il latte da trasformare è spesso minore di quello per il consumo.
Fra i formaggi più famosi, ad aver incrementato maggiormente la produzione sono stati il formaggio di montagna dei Grigioni (+13,5%), seguito dal Vacherin Fribourgeois DOP (+7,0%), Raclette, Sbrinz DOP e Gruyère DOP. Il Gruyère DOP è il formaggio più prodotto in Svizzera, seguito da Mozzarella, Emmental DOP e Raclette.

La situazione in Ticino
Anche a livello ticinese alcune aziende hanno «smesso di mungere», conferma Nello Croce. Ma non si tratta unicamente di aziende piccole. Ad esempio l’anno scorso un grande produttore di latte ha smesso con la produzione per dedicarsi all’allevamento di vacche da carne. Per quanto riguarda la necessità di ripiegare su attività accessorie, il presidente della FTPL comunica che è un fenomeno sempre più frequente fra i contadini di montagna, i quali cercano lavori accessori negli impianti sciistici o nel settore forestale. Dai dati della FTPL si evince che il latte prodotto dai circa 70 prouttori membri della federazione, che rappresentano approssimativamente l’80% della produzione ticinese, nell’ultimo anno è diminuito di 491’500 kg, per un totale di 8’760’000 kg. «Se la PA22+ continua in questa direzione» conclude Croce, «la produzione diventerà ancora più difficile».
Abg