Alcuni fatti accaduti nelle ultime settimane mi hanno portata a riflettere su che cosa sia, o meglio cosa dovrebbe essere, davvero, un’attività agrituristica, e cosa la differenza da qualsiasi altro esercizio pubblico. Dal punto di vista legislativo è abbastanza chiaro:

art. 34 Legge sull’agricoltura (Lagr)

1 Per agriturismo si intende l’offerta di ristorazione e pernottamento svolta a titolo accessorio da aziende agricole che raggiungono le unità standard di manodopera (USM) minime previste agli art. 5 e 7 della legge federale sul diritto fondiario rurale del 4 ottobre 1991 (LDFR) e all’art. 2 della legge sul diritto fondiario rurale e sull’affitto agricolo del 30 gennaio 2007 e le cui strutture agrituristiche:

a)        in zona non edificabile rispettano le condizioni definite dall’art. 24b della legge federale sulla pianificazione del territorio del 22 giugno 1979 (LPT);

b) in zona edificabile, si trovano all’interno del nucleo aziendale o nelle sue immediate vicinanze.

2 L’agriturismo promuove principalmente il consumo e la vendita di beni alimentari ticinesi, in prevalenza prodotti dall’azienda o nella regione, in funzione della disponibilità.

Ma per quale motivo un’azienda agricola decide di avviare un’attività agrituristica? Dovrebbe farlo in primo luogo per valorizzare i propri prodotti e presentarli nel miglior modo possibile. In secondo luogo fare conoscere la realtà agricola, la passione e l’ospitalità grazie alla possibilità di alloggiare, pranzare o cenare, in poche parole vivere direttamente in azienda. Come dice la parola, far conoscere le attività agricole ai turisti.

Vale la pena sottolineare come ci siano delle attività che, secondo me, andrebbero svolte unicamente se si ha veramente la giusta filosofia e la passione per svolgerle e tra queste rientrano senz’altro tutte le attività professionali che offrono un servizio di ospitalità ed accoglienza.

Ma perché qualcuno, un cliente, sceglie di organizzare un evento in un agriturismo anziché, andare in un hotel o in un ristorante?

«Sceglie di preferire un agriturismo perché desidera sostenere le piccole e medie famiglie contadine, lo fa perché si aspetta di trovare cibo sano, stagionale e genuino, fatto con prodotti coltivati dall’azienda, pietanze cucinate in modo nostrano, preparate e servite con passione e amore. Si aspetta che l’anfitrione sia fiero di aprire le porte di “casa sua” e che nella sua filosofia e nel suo DNA ci sia la volontà, e il piacere, di far star bene e “coccolare” i propri ospiti» È stata la risposta di un addetto del settore.

Quello che non si dovrebbe trovare in un agriturismo per fare degli esempi sono:

Patatine chips e tutti i prodotti preconfezionati, piatti di plastica, ma anche contenitori di plastica e prodotti di chiara provenienza estera.

Un agriturismo dovrebbe avere a cuore l’ambiente e avere una filosofia aziendale che rispetti i criteri di sostenibilità. Per quanto riguarda i prodotti, quasi tutti sono reperibili in Ticino e soprattutto vanno privilegiati quelli di stagione.

Anche per le misure strutturali sono importanti alcuni accorgimenti:

Se il carattere rurale non è presente, bisogna cercare di usare materiali naturali all’interno, come sasso, legno o stoffe naturali tipiche, cercare di avere strutture adeguate, arredate con gusto. Fare attenzione al livello di riscaldamento, a eventuali disturbi fonici all’interno degli edifici se ci sono tante persone. Cercare di fare decorazioni semplici, usando materiali naturali. Se mettete a disposizione delle attrezzature tecniche, come il WI-FI, un beamer, uno schermo su cui proiettate, verificate prima di un evento che tutto funzioni a dovere.

Lo scopo di un agriturismo non è “trarre il massimo in termini di guadagno, con possibilmente il minimo investimento” perché sul lungo periodo può essere controproducente e portare all’insuccesso.

Vorrei ricordare sia ai gestori degli agriturismi sia ai frequentatori, che chi lavora bene, con onestà, passione e grande ospitalità si differenzia e ottiene un enorme successo, invece chi lavora male, oltre a danneggiare se stesso, provoca un danno d’immagine a tutti coloro che fanno bene il proprio lavoro, e che giornalmente con tanta fatica e passione s’impegnano a rendere accogliente il proprio agriturismo. Persone che hanno realmente il piacere di accogliere gli ospiti e la volontà di farli sentire i benvenuti come se fossero a casa propria. 

Concludendo, è con rammarico, che purtroppo mi vedo costretta a sottolineare come troppo spesso ci siano esercizi pubblici gestiti male che servono, prodotti industriali o scadenti che sono davvero un brutto biglietto da visita per il turismo ticinese. Visto che le aziende agricole si sono messe in gioco per valorizzare l’agricoltura, il territorio e i prodotti tipici, cerchiamo di non sfigurare con le lacune inaccettabili. Altrimenti è stato inutile battersi per la nostra unicità. Ci tiriamo la zappa sui piedi e rischiamo di diventare una pessima caricatura dell’agricoltura svizzera.

Dobbiamo stare molto attenti e avere molta cura nell’esercizio delle attività agrituristiche perché sono uno dei modi principali con cui la popolazione entra in contatto con il mondo agricolo. Scusate lo sfogo, ma credo e spero possa servire, per capire che oltre ai guadagni e agli articoli di legge, ci sono dei valori più elevati.

Anita Tomaszewska