Per le piante, oltre che esercitare la funzione di supporto, un buon suolo deve essere in grado di garantire nutrimento adeguato e sufficiente alle specie che noi coltiviamo.
Deve di conseguenza permettere una buona penetrazione dell’apparato radicale che, nella gran parte delle specie ortive, è molto sviluppato rispetto alla parte aerea. Contemporaneamente deve anche fornire gli elementi necessari per uno sviluppo rigoglioso delle coltivazioni.
Quali sono le caratteristiche ideali di un suolo adatto alla coltivazione degli ortaggi?
Un buon terreno, conforme alle esigenze delle colture orticole, deve essere in primo luogo profondo, permeabile, con una reazione vicina alla neutralità, oppure leggermente acido e ben provvisto di sostanze derivate dalla degradazione di materiale vegetale (materia organica, che allo stadio definitivo è definita con il termine di humus).
La profondità
Salvo eccezioni (asparagi, rabarbaro, piante aromatiche), le piante orticole sono caratterizzate da una vita breve, di pochi mesi o addirittura di alcune settimane. Nonostante abbiano uno sviluppo vegetativo contenuto e molto rapido, le loro radici sono capaci di scendere a profondità considerevoli, anche fino a 60-70 centimetri. Sono inoltre generalmente molto ricche di acqua; per questo motivo devono quindi disporre di terreni con uno strato vivo abbastanza profondo. Purtroppo se si escludono i suoli alluvionali, poco numerosi in Ticino e nel Grigioni italiano, sono pochi i terreni dei nostri orti che permettono alle radici delle ortive di penetrare in profondità.
La permeabilità
Il sud delle Alpi, malgrado i sintomi del cambiamento climatico, rimane ancora caratterizzato da abbondanti precipitazioni nel corso di un anno. In passato hanno superato 2’000 litri per metro quadrato. La permeabilità del suolo, quindi la capacità di non trattenere le acque meteoriche e d’irrigazione in modo eccessivo con conseguente rischio di ristagno, nelle nostre regioni è molto importante. I ristagni di acqua che “inzuppano” il terreno causano problemi di asfissia radicale (le radici respirano ossigeno come ogni essere vivente) e favoriscono l’insorgenza di malattie fungine e batteriche. La permeabilità è garantita nei terreni sabbiosi naturali, mentre è più aleatoria in superfici ricavate o costituite dopo lavori edilizi in caso di creazione di orti e giardini. Quando si costruisce una casa, di regola sono riservate poche attenzioni alle parti esterne da dedicare a orto e giardino.
La reazione del terreno
Un terreno può essere acido, leggermente acido, neutro, leggermente alcalino oppure alcalino. Il grado di acidità o alcalinità di una sostanza o soluzione è definito in base una scala da 1 a 14 (scala pH), nella quale i terreni variano fra 4.0 (molto acidi e molto rari) e 8.0 (alcalini). La neutralità è indicata dal parametro pH 7.0. I terreni della nostra regione si situano di regola fra un valore 5.0 e 7.8. Un valore pH conforme è molto importante, perché con pH al di fuori dei valori conformi alla coltivazione della maggior parte degli ortaggi, l’assorbimento di alcune sostanze nutritive è ostacolato o addirittura bloccato. Il diagramma nella pagina accanto indica le possibilità di assorbimento dei differenti elementi nutritivi in base all’acidità-alcalinità del suolo.
Come determinare con “metodi casalinghi” se un terreno è alcalino, neutro oppure alcalino e contiene calcare?
1° metodo: versare un po’ di aceto sulla superficie.
Valutazione:
- Se si ottiene una forte reazione di effervescenza (bollicine), il suolo è alcalino;
- Se si registra solo una reazione debole, il suolo è vicino alla neutralità;
- Se non c’è nessuna reazione, il suolo è acido.
2° metodo: inzuppare un po’ di terra con acqua distillata o demineralizzata e mescolare con del bicarbonato.
Valutazione:
- Se si osserva una reazione, il terreno è acido.
- Se non si constatano reazioni il suolo è neutro oppure acido.
Sul mercato sono inoltre disponibili appositi kit per la determinazione del valore pH dei terreni.
Se i terreni sono troppo acidi, possono essere corretti con l’apporto di calce spenta oppure roccia calcarea macinata (Dolomia) in ragione di circa 1-1.5 kg per 10 metri quadrati. Sul valore pH hanno anche effetto gli apporti di cenere di legna, che contiene anche discrete quantità di potassio. Terreni troppo alcalini (veramente rari in Ticino), possono essere corretti tramite l’incorporazione di torba.

La sostanza organica
In natura, la sostanza organica (resti di vegetali e deiezioni animali) decomponendosi garantisce integralmente, in prati e boschi, la nutrizione delle piante. Se un suolo è però coltivato in modo intensivo per la produzione di derrate alimentari come è il caso dell’orto questa deve essere portata artificialmente, così da mantenere un contenuto sufficiente, a causa del continuo asporto di prodotto. Un buon terreno orticolo deve avere un tasso di materiale organico decomposto e in decomposizione (humus di circa il 5%. Percentuali superiori possono essere negative, poiché i terreni sono resi collosi e poco permeabili. Per questa ragione, eccessivi apporti regolari di letami e composti possono essere causa di difficoltà e insuccessi.
Il contenuto di elementi nutritivi
I quattro principali elementi necessari alla vita delle piante devono essere presenti nel terreno non solo in quantità sufficiente, ma anche in modo equilibrato. Gli elementi principali, definiti anche macroelementi, sono: azoto, fosforo, potassio e magnesio. Una certa importanza riveste anche il contenuto di zolfo (in modo particolare per gli spinaci).
La presenza degli elementi secondo un rapporto equilibrato è molto importante, poiché eccessi di uno possono causare blocchi di assorbimento di un altro. Facilmente negli orti sono presenti enormi quantità di fosforo e marcate carenze di potassio. Questo è molto probabilmente dovuto ai forti apporti di concimi naturali organici (letami e composto) avvenuti in passato, prodotti molto ricchi di fosforo e relativamente deboli di potassio. Non bisogna dimenticare che le esigenze di potassio della maggior parte degli ortaggi è molto elevata.
L’analisi del terreno
Un’analisi del terreno dell’orto (ogni 5-6 anni) aiuta a gestire colture e terreni in modo ottimale. Permette inoltre di eliminare o ridurre gli scompensi presenti, grazie a un cambiamento di strategia a livello di concimazione e di apporti di sostanze emendanti. Con una modica spesa è possibile incrementare le soddisfazioni che possiamo ottenere dall’orto di casa. Tramite un’analisi sono rilevati il contenuto di elementi nutritivi, la natura del suolo, il grado di acidità e il contenuto di sostanza organica (humus).
Il materiale necessario per l’analisi (sacchetti, istruzioni, formulari) può essere richiesto all’ufficio cantonale della consulenza agricola (Tel. 091 814 35 50 oppure silvano.ortelli@ti.ch).
Tiziano Pedrinis