Il gruppo di lavoro EQUI-SCOPE
- agricoltore-ticinese
- 7 apr
- Tempo di lettura: 4 min
Consigli utili dalla piattaforma svizzera della filiera equina.
EQUI-SCOPE è una sigla che probabilmente non è ancora conosciuta da tutti. Si tratta del nuovo nome assegnato al gruppo di lavoro COFICHEV (Conseil et Observatoire suisse de la filière du cheval), gruppo nazionale, privato e indipendente formato da professionisti della filiera equina, che esiste ormai da 11 anni. Il nuovo nome EQUI-SCOPE è stato scelto lo scorso autunno 2024, per comunicare più limpidamente all’interno della filiera. EQUI-SCOPE si compone di esperti provenienti da diversi ambiti, come ad esempio dagli sport equestri, dall’allevamento equino (la nostra federazione cappello dei mezzosangue ZVCH/FECH ne fa parte), dalla detenzione di cavalli, dalla ricerca scientifica, dalla formazione professionale in ambito equestre,… l’insieme di questi attori costituisce un’organizzazione nazionale che ricopre a 360° le differenti tematiche e che riflette attivamente formulando consigli e proposte per il miglioramento delle condizioni generali dell’intera filiera. Concretamente EQUI-SCOPE osserva e analizza in maniera oggettiva e indipendente l’evoluzione del mondo equino svizzero e internazionale, identificando opportunità e rischi, analizzando dati, proponendo decisioni strategiche e politiche. Rappresenta dunque gli interessi della filiera e collabora con le diverse organizzazioni della realtà equestre, e offre consulenza e sostegno attraverso eventi o atelier o attraverso la presa di contatto diretta.
In questo articolo desideriamo condividere la prima riflessione del 2025 che EQUI-SCOPE ha pubblicato, che tratta l’annoso argomento della registrazione degli equini in AGATE. Più nel dettaglio EQUI-SCOPE illustra l’analisi della differenza di registrazione degli equini, che può essere fatta scegliendo l’opzione “animale da reddito” o “animale da compagnia”. Sempre più spesso, infatti, i proprietari decidono di cambiare lo stato dei loro equini, che passano da animale da reddito a quello di animale da compagnia. Ecco l’analisi dei motivi di questa tendenza.
Questo cambiamento di stato può essere effettuato dal proprietario dell’animale, e viene fatto per ragioni diverse: cattiva informazione, credenze, comodità, antropomorfismo esagerato… ricordiamoci che questo cambiamento di stato può avere delle conseguenze irreversibili per la filiera del cavallo.

Ma analizziamo punto per punto cosa accade quando un proprietario decide di registrare un cavallo come animale da compagnia:
La prima motivazione dei proprietari è certamente la credenza che un animale da reddito debba obbligatoriamente essere abbattuto al termine della sua vita. Si tratta però di una credenza sbagliata. Un animale da reddito può perfettamente ricevere una classica eutanasia, come avviene per gli animali da compagnia.
La seconda motivazione si basa sulla credenza che un animale da reddito debba far parte della catena alimentare. Questa è una possibilità, ma non un obbligo. In questo senso è importante ricordare che il mercato della carne di cavallo in Svizzera è coperto per più del 90% da carne importata.
La terza motivazione riguarda l’obbligo per gli animali da reddito di compilazione di un “registro dei trattamenti”. In effetti questa regolamentazione è vera, eppure si tratta di una pratica molto diffusa anche nei cavalli che partecipano a competizioni (indipendentemente dallo stato di registrazione), utile per risalire l’istorico dei medicamenti in caso di controlli o test per doping.
La quarta motivazione è suscitata dalla professione veterinaria, che può disporre di uno spettro terapeutico più ampio per il trattamento degli animali da compagnia rispetto agli animali da reddito. È comunque bene ricordare, che questi medicamenti sono sicuramente più moderni e più precisi, ma non assolutamente necessari e sovente più cari. Nel caso fosse necessario utilizzarli, è sempre possibile correggere lo stato dell’equino dalla dicitura da reddito a quella da compagnia.
EQUI-SCOPE considera che, per la maggior parte degli equini, il cambiamento di stato da animale da reddito ad animale da compagnia non è indicato, e che questa tendenza porta in una direzione sbagliata. Si rischia di mettere in pericolo lo stato agricolo del cavallo, che come già specificato anche in altri approfondimenti, appartiene all’agricoltura. La raccomandazione è quella di farsi consigliare da professionisti della filiera prima di procedere a questo cambiamento.
EQUI-SCOPE continua il discorso illustrando cosa significa tenere un registro dei trattamenti (medicamenti e complementi alimentari): il documento obbligatorio per gli animali registrati con lo status “da reddito”. Si tratta di un documento di diverse pagine, che dovrebbe accompagnare il passaporto di ogni cavallo. È disponibile e scaricabile in francese e tedesco sul sito dell’USAV e in inglese sul sito della FEI. È obbligatorio per gli animali “da reddito”, ma è comunque raccomandato anche per gli altri, soprattutto per coloro che prendono parte a competizioni. In questo documento devono essere indicati i medicamenti che sono stati somministrati, ovvero tutte le forme di medicamento, compresi i vaccini, i vermifughi e i complementi alimentari, che devono essere annotati riportando la data, il luogo e il nome della persona che li ha somministrati. Anche la modalità di somministrazione deve essere indicata (per le iniezioni indicare se per intra-venoso, intra-muscolare, intra-articolare, sottocutaneo… per le altre vie ad esempio oralmente, sotto forma topica o per inalazione). È ugualmente richiesta l’indicazione della provenienza del medicamento o del complemento alimentare (nome del produttore o del veterinario che ha amministrato o prescritto il medicamento).
EQUI-SCOPE considera che per il proprietario, detentore o cavaliere sia fondamentale seguire attentamente e in maniera proattiva l’amministrazione delle sostanze medicamentose al cavallo, sia in scuderia sia al concorso. Questo modo di agire è sinonimo di responsabilità e di competenza per tutti coloro che fanno parte del mondo del cavallo. L’AECT non può far altro che condividere questa raccomandazione, magari anche e soprattutto in vista delle imminenti nascite 2025. Buona stagione a tutti!
Comments