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Maggiore trasparenza sulla provenienza del pane

Dal 1° febbraio è entrato in vigore l’obbligo di dichiarazione dell’origine del pane e dei prodotti di panetteria fine (ad esempio i gipfel). Una misura che mira a tutelare il consumatore, garantendo trasparenza e sostenendo l’economia locale.


Dal 1° febbraio, in Svizzera, acquistare il pane è diventato un atto più consapevole. Grazie alla nuova normativa, l’origine del pane e dei prodotti di panetteria fine dovrà essere dichiarata in modo chiaro e visibile. Questo cambiamento segue un periodo transitorio di un anno, terminato il 31 gennaio 2025, e si applica a tutti gli esercizi del settore alimentare, compresi ristoranti, panetterie, hotel e negozi di alimentari.


Un’iniziativa per la trasparenza e la qualità

L’incremento dell’importazione di prodotti da forno in Svizzera, triplicata negli ultimi 20 anni e oggi pari a circa 155’000 tonnellate annue, ha sollevato interrogativi sulla reale provenienza del pane consumato nel Paese. Secondo i dati, il 75% dei cittadini svizzeri preferisce il pane di origine locale, ma solo il 57% è consapevole della sua effettiva provenienza. L’introduzione dell’obbligo di dichiarazione punta a colmare questo divario informativo, permettendo ai consumatori di fare scelte più informate.


Cosa cambia per i consumatori?

La regolamentazione stabilisce che la provenienza del pane e dei prodotti di panetteria fine debba essere indicata in forma scritta. Questo vale per:

  • Pane intero o tagliato, anche se servito in un ristorante o utilizzato per la preparazione di panini.

  • Prodotti di panetteria fine come croissant, girelle alla cannella e altri dolci da forno.

  • Impasti pronti, per i quali dovrà essere indicato il Paese di produzione e non quello di cottura.


Sono escluse dall’obbligo le specialità di biscotteria e i prodotti con una conservazione superiore ai 30 giorni.


Un’opportunità per l’economia locale

Scegliere prodotti da forno svizzeri significa optare per ingredienti di alta qualità, freschezza e sostenibilità. La produzione locale riduce le emissioni di CO2 grazie a trasporti più brevi e sostiene l’artigianato svizzero, garantendo posti di lavoro e valorizzando le tradizioni della panificazione.

Grazie a questa normativa, i consumatori potranno gustare con maggiore consapevolezza il pane sulle loro tavole, certi della sua provenienza e della qualità degli ingredienti. L’iniziativa si inserisce in una più ampia strategia di valorizzazione della produzione alimentare svizzera, promuovendo un mercato più trasparente e sostenibile.



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