top of page

Questione latte: come mai serve più di un anno e mezzo per evadere un ricorso?

Questa la domanda principale posta dall’interpellanza presentata da Lea Ferrari e cofirmata da esponenti di tutti i principali partiti.


Dal giugno 2024, con la chiusura della LATI, la produzione lattiero-casearia ticinese ha subito un duro colpo. Attualmente, il latte ticinese viene trasportato in grandi quantità oltre i confini cantonali: «nel 2024 circa 2 milioni di kg di latte convenzionale e si prevede che nel 2025 questa cifra raddoppierà. Questo modello, tuttavia, non è sostenibile», come indicato nell’atto parlamentare: «il prezzo pagato ai produttori locali è in media inferiore ai 50 centesimi al litro, un valore che non copre neanche i costi di produzione, penalizzando gravemente gli allevatori».

«L’assenza di una valorizzazione del latte ticinese compromette la qualità del prodotto e mina i principi di sicurezza alimentare, sovranità alimentare e filiera corta. Esistono progetti locali, come il Progetto di sviluppo regionale (PSR) Blenioplus, pronti a offrire soluzioni per trasformare almeno una parte di latte in Ticino», così l’interpellanza, «ma questi piani sono bloccati da un ricorso che impedisce di procedere con gli investimenti già approvati dal Cantone e dalla Confederazione».


Le domande chiave

L’interpellanza presentata solleva una serie di quesiti rivolti al Consiglio di Stato per quanto riguarda il ricorso di Caseificio del Gottardo SA contro la decisione di sostegno al PSR Blenioplus. In particolare: «Come mai non è stato ancora evaso dopo un anno e mezzo? Perché in questo lasso di tempo non sono state trovate altre soluzioni per il latte ticinese? Il Consiglio di Stato rimane dell’opinione che il PSR Blenioplus sia fondamentale sia per le aziende di allevamento di bovini della Valle di Blenio sia per l’intera filiera lattiero casearia dopo la chiusura della LATI? Cosa intende fare il Consiglio di Stato per accelerare le tempistiche del PSR Blenioplus?» E infine: «C’è ancora l’intenzione di avviare dei contatti con tutti gli attori, incluso il Caseificio del Gottardo, affinché si possa trasformare più latte ticinese anziché farlo venire da fuori, in modo da superare con lo sforzo, l’impegno e la solidarietà di tutti il periodo dei mesi più sensibili con minori quantità di latte disponibili in Ticino?».


«La crisi del settore lattiero-caseario ticinese necessita di risposte urgenti e di soluzioni concrete». L’interpellanza mette in evidenza non solo le problematiche attuali, «ma anche le opportunità che il Cantone potrebbe sfruttare per sostenere gli allevatori e rafforzare l’economia locale. La speranza è che il Consiglio di Stato prenda posizione al più presto, evitando che il settore sprofondi definitivamente».


Comments

Rated 0 out of 5 stars.
No ratings yet

Commenting on this post isn't available anymore. Contact the site owner for more info.
bottom of page